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GEA
Il conflitto di interessi della GEA... un argomento vecchio

Sotto inchiesta l'operato della GEA, la piu' potente
societa' di procuratori che rappresenta in Italia circa 200 calciatori
e diversi allenatori di serie A e B. A seguito delle intercettazioni
telefoniche (una quantita' esagerata) in mano alle procure di Roma
e di Napoli parte uno degli scandali che e' destinato a rimanere
nella storia del calcio italiano, purtroppo una storia trsite pero',
caratterizzata dalla frode, dalla corruzione, dall'omerta' e chi
piu' ne ha piu' ne metta... Quando non molto tempo fa le voci di
qualche personaggio muovevano critiche nei confronti della GEA e
dell'inevitabile conflitto d'interessi la cosa sembrava quasi non
interessare nessuno, o forse questa era la convenienza, sta di fatto
che ai vertici della GEA ci sono i cosiddetti "figli di papà",
figli di dirigenti di serie A, allenatori, presidenti ecc.. Alessandro
Moggi, figlio del direttore generale (ex) della Juventus Luciano
Moggi, Andrea Cragnotti, figlio di Sergio Cragnotti ex presidente
della Lazio, Chiara Geronzi, figlia di Cesare Geronzi a capo di
Capitalia, il grupo bancario che sostiene la Lazio ed ha rapporti
anche con le società di Perugia, Roma e Parma, Francesca
Tanzi, figlia di Calisto Tanzi ex patrono del Parma, Parmalat e
membro di amministrazione della stessa societa' Capitalia... Tirando
le somme 2 + 2 fa quattro, eppure si e' dovuti arrivare allo scandalo
prima di poter mettere in discussione seriamente questa formula
e il suo operato.
La GEA, secondo le prime ipotesi di accusa trapelate
dai muri delle Magistrature, avrebbe ricoperto un ruolo determinante
nel condizionamento di tutto il campionato italiano, oltre al conflitto
d'interessi quindi si parla di reato vero e proprio. Le indagini
sembrano alquanto complesse, i tifosi piu' fiduciosi si attendono
delle soluzioni che possano non compromettere il prossimo mondiale
in vista tra poco in quel di Germania, ma l'indagine sembra necessitare
di un buon periodo di investigazione. Noi tutti ci auguriamo che
chi ha frodato, imbrogliato, rubato, condizionato e falsato il campionato
italiano per molti anni riceva il trattamento che si meriti, senza
alcuna paura di compromettere un Campionato del Mondo che potrebbe
essere invece l'unica grande e vera speranza che ha il calcio italiano
al momento per riscattarsi... riscattarsi non necessariamente con
una vittoria del Mondiale (che sarebbe comunque cosa molto gradita)
ma gia' solo mostrando un comportamento ed una morale degna della
nostra cultura calcistica.
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